La banda stagnata, più comunemente conosciuta come “latta”, appartiene alla categoria dei prodotti siderurgici rivestiti ed è costituita da un sottile lamierino d’acciaio ricoperto da uno strato di stagno. Il primo materiale consente la fabbricazione di manufatti sagomati e resistenti, mentre il secondo è in grado di conservare le caratteristiche organolettiche delle sostanze. La banda stagnata, pertanto, rappresenta un materiale che trova un vasto campo di impiego, specialmente nei settori della conservazione degli alimenti e dell’imballaggio.

Che cos’è la banda stagnata
La storia della banda stagnata
La banda stagnata comincia ad essere lavorata tra la fine del 1200 e l'inizio del 1300 a Wunsiedel, in Germania, e si afferma sul mercato come materia per imballaggi per la conservazione degli alimenti tra il ‘700 e l’‘800. Da quel momento la diffusione dei cibi in scatola, delle bevande in lattina e dei prodotti chimici interessa progressivamente il mondo intero.
Si racconta che le peculiarità della scatoletta furono particolarmente apprezzate sui campi di battaglia, dove venne considerata uno strumento insostituibile e sicuro per il vettovagliamento.
Perché scegliere questo materiale?
La banda stagnata presenta diverse caratteristiche a cui corrispondono importanti vantaggi:
CARATTERISTICHE TECNICHE
I tipi di imballaggi
Dalla lavorazione dei fogli di banda stagnata è possibile ricavare forme differenti utili alla produzione delle seguenti gamme d’imballaggio:

Open Top
imballaggi per prodotti
alimentari

General Line
contenitori destinati in
prevalenza all’industria
chimica e alimentare

Aerosol
bombole per insetticidi,
detergenti, cosmetici, alimenti,
farmaci

Chiusure
tappi corona, capsule
per bottiglie e vasetti di vetro e
coperchi a strappo “easy open”

Scatole fantasia
contenitori realizzati ad hoc
per alimenti, liquori, dolciumi e
oggetti regalo
La filiera della banda stagnata
Sono tante le attività, le tecnologie, le risorse e le organizzazioni che concorrono alla creazione, trasformazione, distribuzione, commercializzazione della banda stagnata.
Le acciaierie producono la materia prima da destinare alla fabbricazione di diversi tipi di imballaggio.


I centri di servizio e distribuzione acquistano i coils e li lavorano rendendoli idonei per i vari utilizzi finali.
Il passaggio successivo riguarda la verniciatura e la litografia che avviene attraverso la marchiatura e la colorazione.


I fogli passano poi nelle mani dei produttori di scatole che cesoiano, calandrano, saldano, producono fondi e coperchi e assemblano i pezzi.
L'ultimo step riguarda le aziende conserviere che riempiono le scatole pronte per la grande distribuzione.

Un ciclo infinito
Questo tipo di materiale si può considerare amico dell’ambiente, in quanto dopo un suo primo utilizzo può essere lavorato nuovamente per realizzare altri tipi di imballaggio. Un’operazione che può essere ripetuta all’infinito, evitando così il consumo massiccio e danni all’ecosistema.
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